“Combattere e superare l’indifferenza è la cosa più importante, come ha ricordato Papa Francesco”. Lo ha detto ieri, in un’intervista a Radio, il presidente della Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama), il cardinale Claudio Hummes, intervistato dall’emittente Rede Viva sulla situazione della pandemia a Manaus e in Amazzonia. “In secondo luogo – ha aggiunto – si deve protestare contro l’irresponsabilità dei poteri pubblici”. Una protesta che dev’essere pacifica, ha sottolineato porporato, e creativa, per non creare assembramenti. “Ma quanto accaduto, la mancanza di ossigeno, nonostante la nuova ondata fosse annunciata, è una cosa che provoca un rivoltamento interiore”. Il cardinale Hummes ha poi invitato alla preghiera, “anche questa è una responsabilità molto grande” e ha sottolineato che ciascuno dovrebbe chiedersi: “Cosa posso fare io di concreto?”. In effetti, la situazione resta preoccupante a Manaus, dove pure si registra un ulteriore lieve calo dei decessi (ieri le inumazioni sono state 158 e i morti per Covid circa 120), mentre il numero dei contagi aumenta considerevolmente, come si temeva, in tutta l’Amazzonia brasiliana.
A Manaus sono arrivati anche i vaccini Corona-Vac-Butantan e non sono mancate polemiche, ieri, nel primo giorno di vaccinazione, per episodi di favoritismo. Nel frattempo, l’arcivescovo, dom Leonardo Steiner, ha ringraziato il Papa per le parole di vicinanza espresse ieri durante l’udienza, e ha emanato dei nuovi orientamenti, stabilendo che le celebrazioni alla presenza di fedeli saranno interdette fino al 20 febbraio. Nel testo, l’arcivescovo esprime “indignazione” per la “disarticolazione e inerzia del potere pubblico”, fa presente che “non si può prescindere dai vaccini”, evitando di prestare ascolto a notizie false, e sottolinea la corale solidarietà espressa a livello locale, nazionale e internazionale.
Intanto, come accennato, nelle altre località dell’Amazzonia il contagio avanza: i ricoveri, nella parte interna dello Stato brasiliano di Amazonas, sono aumentati in 15 giorni del 283% e ieri, per la prima volta, si sono registrati più di 5mila contagi in un giorno: ai 3.632 di Manaus, si sono aggiunti i 1.377 nelle zone interne, dove la densità abitativa è molto bassa. Un allarme è stato lanciato anche dalla Coica (il Coordinamento delle organizzazioni indigene del bacino amazzonico) che parla di “allerta massima” nell’Amazzonia brasiliana e in particolare nei territori indigeni. “Non c’è tempo da perdere”, scrive l’organizzazione