“Il distanziamento sociale imposto per la nostra salute crea disorientamento, il rarefarsi delle relazioni ci frastorna e senza di esse ci impoveriamo, ci indeboliamo e ci scoraggiamo. San Sebastiano ci dà la forza di non rimanere a terra colpiti dai flagelli e dalla pandemia, che sta mietendo vittime”. Lo ha detto il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, nell’omelia della Messa che ha celebrato stamani, nella festa del compatrono san Sebastiano. Il presule ha celebrato il pontificale, al posto dell’uscita tradizionale del simulacro dalla basilica. “Fortezza, coraggio e profondità etica sono i sentimenti del santo che hanno fatto sì che il nostro popolo si rivolgesse a lui. Questi principi gli hanno permesso di prepararsi a una nuova lotta, fatta non di armi e forza fisica, ma di coraggio, affidandosi a Dio piuttosto che agli uomini, nel suo caso agli imperatori. Riconosce Dio al di sopra di tutti, e ciò significa che gli uomini sono tutti uguali e degni di rispetto”.
Il vescovo ha continuato facendo riferimento al momento presente segnato dal Covid-19: “La luce di Cristo ci rende invincibili; si può soccombere fisicamente come Sebastiano, ma vincere in Cristo. Nella Messa – ha concluso – Dio e gli uomini si incontrano in Cristo, la nostra fiacchezza e debolezza le mettiamo tra le braccia di Sebastiano e con lui ci presentiamo a Cristo perché le nostre membra siano rinforzate e le nostre menti trovino la vittoria. Chiediamo che i nostri affetti resistano al distanziamento fisico attraverso l’unione in Cristo. Andremo incontro a mesi incerti ma sento la forza dello Spirito che ci spinge ad andare avanti”.