“È un momento difficile. Nella nostra Isola oggi abbiamo 122.000 casi di persone contagiate dal Covid 19 (+1.278 nelle ultime 24h) e sappiamo che purtroppo il numero in questi giorni cresce nel nostro territorio, nelle nostre comunità, nelle nostre famiglie”. Lo scrivono in una nota i presidenti diocesani e la delegazione siciliana dell’Azione Cattolica italiana, che ricordano come ad oggi, a causa della pandemia, sono morte 3.027 persone (38 nelle ultime 24h) nell’Isola. “Dopo esserci confrontati con i presidenti diocesani è emersa, con grande sofferenza, la situazione drammatica delle nostre città. Basti pensare a Catania con i suoi 35.185 casi, Palermo 32.931 e Messina con 15.621. Ogni nostra comunità è messa in ginocchio e provata dalla perdita degli affetti più preziosi. Il virus non ha fatto differenze tra padri, madri, figli, figlie, nonni, nonne, sacerdoti, anziani, bambini, giovani”.
I rappresentanti dell’Ac in Sicilia esprimono il bisogno di “continuare a sostenere e incoraggiare la popolazione siciliana che, da domenica scorsa, deve fare i conti anche con i provvedimenti restrittivi della zona rossa, purtroppo necessari, per contenere l’emergenza sanitaria”. “Non possiamo mollare e abbassare la guardia proprio adesso! Siamo chiamati a un rinnovato impegno a coniugare il ‘noi’, a pensare ed amare al plurale, a sentirci singolarmente e comunitariamente convocati a farci custodi di ciascuno. Ognuno deve portare il suo mattone. Tutti siamo chiamati a contribuire affinché la pandemia non si diffonda ulteriormente”.
Infine, l’Ac siciliana ribadisce l’importanza di non essere “causa” di assembramenti, di “evitare le interazioni non necessarie” e “rispettare le regole per evitare ulteriori contagi”. “È nostra responsabilità etica e civile fare il vaccino, quando sarà il nostro turno, per proteggerci e proteggere le persone a noi care. Oggi più che mai i comportamenti individuali fanno la differenza. Il bene di tutti è nelle mani di ciascuno di noi”.