Consiglio d’Europa: Mijatovic (diritti umani), “corruzione minaccia lo stato di diritto”. “7% della spesa sanitaria si perde per fini corruttivi”

“La corruzione continua a rappresentare una seria minaccia allo stato di diritto e ai diritti umani nella regione del Consiglio d’Europa”: lo scrive Dunja Mijatović, commissaria per i diritti umani dell’istituzione europea, in un lungo articolo della sua periodica rubrica “Commenti sui diritti umani”. Ci sono standard europei elevati e c’è un monitoraggio costante da parte dell’organismo preposto, il Greco, ma non basta. Mijatovic muove da dati economici scandalosi su scala globale, legati alla corruzione; uno fra tutti: il 7% della spesa sanitaria “si perde per fini corruttivi”. E citando appunto le norme e i meccanismi preposti per arginare “uno dei più insidiosi fenomeni sociali” passa in rassegna alcuni ambiti più a rischio, a partire dal giudiziario, “istituzione tra le più colpite dalla corruzione”, anche per la poca indipendenza di cui gode in diversi Stati membri del Consiglio (e cita Turchia, Polonia, Ungheria, Romania, San Marino). Oltre che sulla sanità, Mijativoc sottolinea la necessità che siano tutelate “la libertà di espressione e la trasparenza”, come dimostrano i numerosi casi di giornalisti uccisi o minacciati o querelati in Europa. Quindi, l’indicazione della commissaria è che per una lotta efficace alla corruzione “gli Stati membri devono rispettare pienamente gli standard del Consiglio d’Europa e internazionali in materia di prevenzione della corruzione e promozione dell’integrità” e “attuare meglio le raccomandazioni del Greco”. Un avviso: “La percezione della corruzione e la realtà non sempre corrispondono perfettamente, poiché la corruzione può assumere molte forme che vanno oltre le tangenti, come i conflitti di interesse”.

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