Oltre 6 studenti su 10 fra i 14 e i 19 anni preferiscono la didattica in presenza. Più del 54% ne soffre “molto” la mancanza. Sono i primi risultati dell’indagine realizzata dal Centro studi del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop) nell’ambito delle attività congiunte con il ministero dell’Istruzione per dare supporto alle istituzioni scolastiche nel periodo dell’emergenza. Commentando l’indagine consegnata alla ministra Lucia Azzolina, il presidente del Cnop, David Lazzari spiega: “Ascoltare le opinioni dei giovani, i loro vissuti, è importante. In questo caso i dati dell’indagine ci consegnano uno scenario molto chiaro: la didattica a distanza non attutisce i danni dell’impossibilità di andare a scuola e porta soprattutto stress, noia, fatica”. Della scuola in presenza ai ragazzi piace invece “la socialità, la possibilità di avere un confronto con gli altri e la possibilità di frequentare amici e compagni, che la didattica a distanza non garantisce”.
Al di là della scuola, osserva ancora Lazzari, “il dato più allarmante è che solo il 2% dei giovani italiani, in questo momento, riferisce di provare gioia o allegria. Un malessere psicologico che deriva dall’isolamento e dalla assenza o carenza delle attività educative ma anche ludiche e sportive”. Per il presidente Cnop è fondamentale “aiutare le ragazze ed i ragazzi a recuperare e a superare il malessere psicologico che si è creato con azioni efficaci e, al contempo, attrezzarci meglio per il futuro, perché la scuola possa valorizzarsi come luogo di crescita psicologica per la vita”.