“La fiducia riconosciuta alle istituzioni da parte dei giovani risulta concentrata sui settori della conoscenza: istruzione, università e ricerca scientifica (77-80%) e ospedali (73% al Nord, 66% al Sud). All’opposto, regna la sfiducia verso le istituzioni politiche (86% al Nord e 82% al Sud) e le amministrazioni regionali (76,8% al Sud contro il 66,5% al Nord) e comunali (71,6% contro il 59,6% al Nord)”. Questi alcune dei dati rilevati prima della pandemia Covid-19 dall’Osservatorio “Giovani Sud” dell’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e con l’Università Cattolica. I dati saranno presentati oggi, martedì 19 gennaio, nel webinar “Giovani del Sud, presente e futuro” (in diretta sui canali social dell’Università Cattolica e dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, dalle 17,30 alle 18,30),
La percezione degli effetti drammatici della crisi pandemica sul lavoro e sui progetti di vita, secondo l’Osservatorio, accomuna i giovani dell’intero Paese, senza distinzioni territoriali, già dai primi mesi di diffusione del virus Covid-19. “Questi elementi definiscono uno scenario importante per comprendere le ragioni di una progettualità a breve termine, che particolarmente nel Mezzogiorno cede alle necessità di un orizzonte limitato al presente”, si chiarisce.
“L’attuale periodo denota un’esasperazione di alcuni fenomeni già conosciuti che hanno a che fare con il mondo del lavoro e dell’istruzione – dicono Stefania Leone (Università degli studi di Salerno) e Francesco del Pizzo (coordinatore Osservatorio Giovani Sud) -. La pandemia, ancora in corso, non consente di delineare un profilo dei giovani segnati da questa crisi sotto un profilo anche e soprattutto esistenziale. D’altro canto, i giovani rientrati al Sud, a causa dell’emergenza, potrebbero risultare, con adeguate politiche del lavoro e della formazione, occasione di ripopolamento e rilancio dei territori meridionali”.