“Attualmente sono state somministrate oltre 39 milioni di dosi di vaccino in almeno 49 paesi ad alto reddito. Sono state somministrate solo 25 dosi in un paese a basso reddito. Non 25 milioni; non 25 mila; solo 25”. Lo ha denunciato ieri il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, rivolgendosi al Comitato esecutivo dell’agenzia. Facendo riferimento ai dati pubblicati sul sito ourworldindata.org, Ghebreyesus ha affermato senza giri di parole: “Il mondo è sull’orlo di un catastrofico fallimento morale – e il prezzo di questo fallimento sarà pagato con vite e mezzi di sussistenza nei paesi più poveri del mondo”. Per il direttore generale dell’Oms alcuni paesi e aziende “continuano a dare la priorità agli accordi bilaterali, aggirando Covax, facendo salire i prezzi e tentando di saltare in prima fila”. Questo, ha messo in guardia, “potrebbe ritardare le consegne di Covax e creare lo scenario che proprio con questo strumento si voleva evitare” mettendo a rischio “le persone più povere e vulnerabili del mondo”, facendo “prolungare la pandemia, le restrizioni necessarie per contenerla e le sofferenze umane ed economiche”. Di qui l’invito a questi paesi a “condividere le proprie dosi con Covax, soprattutto una volta che abbiano vaccinato i propri operatori sanitari e le popolazioni più anziane, in modo che altri paesi possano fare lo stesso”. L’equità dei vaccini, ha concluso Tedros , “non è solo un imperativo morale, è un imperativo strategico ed economico”.