Situazione dei vaccini nell’Unione europea, il Recovery Plan, l’attacco al parlamento a Washington, il “diritto alla disconnessione”. Sono alcuni dei temi nell’agenda della plenaria dell’Europarlamento, che si svolge, in presenza o in videoconferenza (a scelta degli eurodeputati) questa settimana a Bruxelles. Martedì 19 gennaio i deputati terranno un dibattito per chiedere ulteriori chiarimenti sullo stato attuale della strategia dell’Ue per i vaccini Covid-19, avviata dalla Commissione nel giugno 2020. In un recente scambio di opinioni con la Commissione, i membri della commissione parlamentare per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare hanno individuato – secondo una nota diffusa dal Parlamento – nella “mancanza di trasparenza la causa che alimenta l’incertezza e la disinformazione sulla vaccinazione Covid-19 in Europa”.
Mercoledì 20 gennaio gli europarlamentari il primo ministro portoghese António Costa discuteranno il programma del semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue. La presidenza portoghese intende concentrarsi sulla dimensione sociale della pandemia, sul raggiungimento degli obiettivi climatici e sulla transizione digitale”. Con l’obiettivo di rafforzare il modello sociale europeo, la presidenza ha annunciato “nuovi sforzi per attuare il Pilastro europeo dei diritti sociali”, in particolare organizzando il Consiglio europeo sociale di Porto a maggio. Sempre mercoledì il Parlamento discuterà la recente irruzione violenta al Congresso degli Stati Uniti e l’insediamento di Joe Biden come nuovo presidente Usa. Il Parlamento in avvio di seduta oggi ha discusso lo strumento di sostegno tecnico per aiutare i Paesi Ue nell’accesso ai finanziamenti del Fondo per la ripresa e la resilienza. Il testo, concordato provvisoriamente a dicembre con il Consiglio dai negoziatori delle commissioni parlamentari per i bilanci e per i problemi economici e monetari sarà votato in via definitiva domani.
Tra mercoledì 20 e giovedì 21 l’aula discuterà e voterà una legge europea che garantisca il cosiddetto “diritto alla disconnessione digitale” e il rispetto degli orari di lavoro. I deputati considerano il diritto di disconnessione un diritto fondamentale “che consente ai lavoratori di astenersi dallo svolgere attività lavorative come telefonate, invio di e-mail e di altri messaggi elettronici al di fuori dell’orario di lavoro, comprese le ferie e altre forme di congedo”. Attualmente, il diritto alla disconnessione non è formalmente sancito dal diritto comunitario, per questo il Parlamento si appresta a chiedere alla Commissione di presentare un atto giuridico sul tema.