“Abun dbasmaja netqadas smak”: recita così la traslitterazione dei primi versi del Padre nostro in aramaico. Per conoscere la lingua in cui parlava e pregava Gesù, la parrocchia Natività di Maria Santissima, nel quartiere romano di Selva Candida, diocesi di Porto-Santa Rufina, ha organizzato questa settimana un corso in tre serate per leggere la preghiera insegnata da Gesù ai discepoli. “Mentre c’è chi critica ancora la nuova versione, il nostro sogno è di poter imparare la preghiera del Padre nostro nella lingua nella quale Gesù stesso l’ha pronunciata”, spiega il parroco don Federico Tartaglia.
A guidare gli incontri, totalmente gratuiti, padre Roni Eshaq Bakos Shukri, procuratore generale dell’Ordine antoniano di Sant’Ormisda dei caldei. “Si tratta di un sacerdote che vive in parrocchia e che proviene dall’Iraq”. La proposta è arrivata alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e si può inserire bene in un percorso di conoscenza anche dei molteplici riti e della ricchezza presente nelle Chiese orientali, le più antiche presenti nella storia della Chiesa.