“Francesco uomo libero”. “Tracce di ebraismo nel santo di Assisi”. Sono il titolo e il sottotitolo dell’incontro, organizzato dall’Ufficio per il dialogo ecumenico e interreligioso della provincia di san Bonaventura dei Frati minori di Abruzzo e Lazio e dal Commissariato di Terra Santa di Roma, il 17 gennaio, alle 17, in occasione della XXXII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei. Si tratta, spiega una nota, di una sintesi del lavoro finale dallo stesso titolo presentato da fra Simone Castaldi per il conseguimento del master in studi giudaici del “Centro Bea”, in Gregoriana, sotto la guida di Anna Foa.
Tenuto dallo stesso fra Simone, coordinatore dell’Ufficio dialogo ecumenico e interreligioso della Provincia di San Bonaventura, sarà in doppia modalità: live presso la basilica di santa Maria in Aracoeli, con ingresso consentito fino ad esaurimento posti (200) e in ottemperanza alle norme vigenti anti Covid; in diretta streaming sul canale YouTube “La Barba di Aronne”, canale dedicato alla conoscenza dell’ebraismo per i cristiani.
“Francesco d’Assisi è stato davvero un uomo libero, che non ha avuto paura di avvicinare strati sociali, culture, religioni differenti”, evidenzia la nota. Non ci sono “evidenti prove storiche” di relazioni del Poverello con il mondo ebraico, “eppure, a ben vedere, la quotidianità di Francesco è ricca di eco che sembrano rimandare a tradizioni ebraiche; alcune ben conosciute, come l’utilizzo della lettera Tau, o della preghiera sacerdotale di Nm 6; altre più particolari e curiose, che rendono lecito domandarsi dove Francesco potesse aver preso tali usanze e perché abbia deciso di farle proprie”. “L’amore e la devozione per il nome di Dio; la grande conoscenza del testo biblico e l’uso libero compositivo per la preghiera; ma anche atteggiamenti, richieste, usanze ‘strane’ che i biografi ci raccontano incuriosiscono e, se messe in fila, risultano essere davvero molte per non suscitare domande e il desiderio di capire: sono solo coincidenze o Francesco d’Assisi conosceva il mondo ebraico?”, un interrogativo che ci si porrà nell’incontro per scoprire, “fra suggestioni, ipotesi vecchie e nuove e racconti biografici”, “un’altra sfaccettatura della bellezza francescana e della ricchezza che l’uomo scopre quando è capace di mettersi in ascolto dell’uomo e di Dio senza pregiudizi o precompressioni”.