Più di 222 milioni di euro offre la Commissione europea alla Romania, dal fondo di coesione, per migliorare la fornitura di acqua potabile nell’unità amministrativa di Ilfov, nel sud del Paese. La Commissione ha annunciato oggi, con un comunicato stampa, l’approvazione dell’investimento che porterà alla modernizzazione e alla realizzazione dell’infrastruttura necessaria per l’acqua usata e per la fornitura di acqua potabile. Circa 234mila persone potranno così fruire di acqua potabile a standard europei di qualità. Il progetto collegherà più persone alla rete, assicurando una migliore qualità dell’acqua potabile e la riduzione delle perdite di acqua utilizzata. “Questo investimento sottolinea la volontà dell’Ue di migliorare il livello di vita degli europei. Nonostante la nostra priorità sia quella di combattere gli effetti della pandemia, seguiamo la missione della politica di coesione, che consiste nel ridurre le disparità tra le regioni, così che nessuno sia lasciato indietro”, ha dichiarato Elisa Ferreira, commissario per la coesione e le riforme nella Commissione. Il progetto contribuirà anche alla riduzione dello spreco d’acqua e alla protezione della biodiversità, e creerà circa 1.500 posti di lavoro temporaneo, nella fase di implementazione, e 72 nella fase operazionale.
Ilfov è un’unità amministrativa formata da 8 città, 32 comuni e 91 villaggi, disposti intorno alla capitale Bucarest. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto nazionale di statistica della Romania, soltanto il 51,8% della popolazione di Ilfov usufruisce di acqua potabile e 48,9 % è collegata alla rete per l’acqua usata. Alla fine di questo progetto di investimento in 52 località di Ilfov, il 99,6% della popolazione avrà acqua potabile e il 100% un collegamento alla rete. In Romania, soltanto il 72% della popolazione è collegata alla rete pubblica di acqua potabile e circa il 50% all’infrastruttura per l’acqua usata.