La diocesi di Münster sconsiglia l’effettuazione della tradizionale benedizione delle candele incrociate alla gola nella festa di San Biagio, il 3 febbraio, per il rischio di contatto ed eventuale trasmissione di Covid-19. La festa non cade in un giorno attualmente limitato, ma la diocesi non ritiene, anche alla luce delle restrizioni previste già per il mercoledì delle Ceneri, di dover far rischiare sacerdoti e fedeli. La benedizione dovrebbe “avvenire unificata per tutti alla fine della messa”, scrive il vicario generale Klaus Winterkamp in una comunicazione riportata dal portale diocesano “Chiesa e vita”. La benedizione dei singoli credenti è sconsigliata, poiché essa è “collegata a un indirizzo personale e al contatto con i credenti”. Una procedura simile dovrebbe essere seguita con la Cerimonia delle Ceneri. Anche la diocesi di Ratisbona ha pubblicato una procedura adattata alla pandemia per il la benedizione di San Biagio. Secondo una lettera del vicario generale Michael Fuchs alle parrocchie, pubblicata sul sito web della diocesi, il testo della benedizione dovrebbe “essere pronunciato ad alta voce e in generale per tutti i fedeli presenti”. A questa azione benedicente faranno seguito benedizioni individuali, ma senza ulteriori formule ed eseguita da debita distanza di 1,5 metri: “Sia il benedicente che il ricevente devono indossare ma maschera protettiva per naso e bocca”.
Secondo la tradizione, san Biagio vescovo guarì un ragazzo che stava morendo soffocato per una lisca di pesce. Le storie di san Biagio attestano la sua mansione episcopale nella città armena di Sebaste dove venne decapitato nel 316. Annoverato tra i santi da pregare nell’emergenza è invocato soprattutto per le malattie della gola.