“Il Paese è allo stremo delle forze. Gli italiani soffrono per l’epidemia, per il crescente numero dei morti e per l’emergenza sanitaria che riguarda tutti, per le enormi difficoltà economiche che la pandemia ha generato. Temono per il loro lavoro, per la loro famiglia, per il loro futuro. I più giovani non possono vivere una normale esperienza scolastica e universitaria, decisiva per fare di loro i cittadini di oggi e di domani”. partono da questa fotografia dell’Italia oggi, alle prese con l’emergenza sanitaria e sociale legata al Covid-19, l’Azione cattolica italiana (Ac), Federazione universitaria cattolica italiana (Fuci) e il Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic), per commentare, in una nota comune, l’attuale crisi di Governo.
“In questa situazione, i protagonisti della politica nazionale hanno spinto divergenze e aspirazioni che legittimamente li dividono fino a provocare l’apertura della crisi di governo, deleteria per la gestione di un’emergenza che non accenna a declinare e incomprensibile per la gran parte dei cittadini”, osservano Ac, Fuci e Meic. “Il dialogo e la dialettica sono essenziali nella ricerca del bene comune e in questa fase dovrebbero essere l’espressione più alta della democrazia”, evidenziano l’Azione cattolica italiana, Federazione universitaria cattolica italiana e il Movimento ecclesiale di impegno culturale, che lanciano l’appello: “Chiediamo con forza a tutti gli schieramenti politici di compiere, con un sussulto di dignità, scelte in linea con quel senso di responsabilità richiamato in maniera tanto incisiva dal presidente della Repubblica nel suo messaggio di fine anno”.