Il 14% della popolazione mondiale possiede il 51% dei vaccini anti-Covid e mentre “il ricco Occidente sta lanciando campagne di vaccinazione su larga scala, per il resto del mondo la vaccinazione è al momento fuori portata e le soluzioni sono scarse”. La denuncia arriva oggi dalla Rete olandese di organizzazioni sociali cattoliche (Vkmo) che attira l’attenzione su una serie di dati: se anche “non ci sono stati grandi focolai di Covid in molti Paesi in via di sviluppo, l’impatto sulla salute pubblica è comunque significativo”: dove gli ospedali e gli ambulatori sono difficili da raggiungere a causa delle restrizioni di viaggio, ad esempio, mancheranno vaccinazioni importanti a milioni di bambini; si rischia un aumento della malaria per la carenza di farmaci poiché le fabbriche che producono farmaci anti-malarici si trovano vicino a Wuhan e sono chiuse da tempo; anche la produzione e la distribuzione di medicinali per l’Hiv è attualmente sotto pressione e si prevede un aumento di infezioni e decessi aggiuntivi nei prossimi cinque anni. E poi ci sono devastanti “effetti collaterali” della pandemia in termini di povertà economica, educativa sociale, come denunciato da Oxfam e Unicef nei mesi scorsi. “Se c’è una cosa che il Covid ci ha insegnato è che siamo tutti connessi e dipendenti l’uno dall’altro”, ma se “ci voltiamo le spalle adesso, ci verrà presentato il conto”. Di qui l’invito ai politici nei Paesi Bassi e in Europa “a prendersi cura di quei fratelli e sorelle maggiormente colpiti dalle conseguenze di questa pandemia”. La maggior parte di loro vive in Africa, Asia e America meridionale e centrale: “Meritano il nostro sostegno e la nostra attenzione. Hanno diritto alla vaccinazione e alla salute tanto quanto noi”.