In Italia “l’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”. È quanto affermano ministero della Salute e Istituto superiore di sanità nel monitoraggio sulla situazione Covid-19 di relativo al periodo 4-10 gennaio 2021.
L’analisi dei dati mostra una lieve diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (39.970 vs 40.487 la settimana precedente) e un aumento nella percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti (28,5% vs 26,8% la settimana precedente). Si osserva, anche, una lieve diminuzione nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (31,4% vs 32,8% la settimana precedente). Infine, il 26,5% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,6% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico.
Poiché “l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni/PPAA”, gli esperti ribadiscono “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”. “È obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”, il monito contenuto anche questa settimana nel report: “É necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato come indicato nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’”.