“In città c’è molto silenzio e molta preoccupazione”: così padre Federico Trinchero, missionario carmelitano scalzo da 11 anni a Bimbo, alla periferia di Bangui, descrive al Sir il clima che si sta vivendo nella capitale della Repubblica Centrafricana, dopo gli scontri di ieri: gruppi di ribelli hanno tentato di entrare in città ma sono stati respinti dall’esercito e dalle forze di pace dell’Onu. “Il bilancio provvisorio è di 30 morti – riferisce – la maggior parte ribelli. Molta gente ha abbandonato i quartieri dove ci sono stati gli scontri per trovare rifugio in zone più sicure. Il coprifuoco è stato anticipato alle 18”. Nel monastero del Carmelo la situazione è normale. Padre Trinchero, che si occupa della formazione dei seminaristi, ha svolto regolarmente le lezioni. “Per ora tutto sembra tranquillo – conclude – Ma abbiamo veramente bisogno di preghiere e vicinanza”. Le violenze generate da gruppi armati nelle ultime settimane – in seguito alle elezioni presidenziali che hanno riconfermato al potere il presidente uscente Faustin Archange Touadera – hanno costretto circa 30 mila persone alla fuga verso Paesi limitrofi.