Anche al tempo del Covid-19 si rinnova l’appuntamento dell’annuale Giornata del dialogo cattolico-ebraico, in programma domenica 17 gennaio, che a Perugia si svolge da numerosi anni; un evento di rilevanza culturale promosso dal Centro ecumenico ed universitario “San Martino” in collaborazione con l’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, con la partecipazione del rabbino della Comunità ebraica di Roma, Cesare Moscati.
A seguito del persistere dell’emergenza sanitaria, il tradizionale incontro, presso il Centro ecumenico “San Martino” del capoluogo umbro, in via del Verzaro, non sarà “in presenza” ma virtuale in modalità webinar, su piattaforma Google Meet, collegandosi il 17 gennaio, alle ore 17.30.
“La partecipazione del rabbino Moscati agli incontri del ‘San Martino’ – evidenzia Annarita Caponera, presidente del Centro ecumenico ed universitario – è avvenuta sin dagli albori di questa iniziativa, nata a livello nazionale per intuizione della Cei, e arrivata alla XXXII Giornata annuale. Il tema di quest’anno, come si evince dal sussidio della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei, è il libro del Qohelet dalle cinque Meghillot”.
“L’incontro di domenica prossima – aggiunge Caponera – è una concreta realizzazione di quel ‘fraterno dialogo’ di cui parlava la dichiarazione Nostra Aetate (n. 4), sul dialogo con i non cristiani approvata nel 1965 dal Concilio Vaticano II, che è stata per entrambe le parti una pietra miliare nell’apertura di una nuova epoca, avendo auspicato un dialogo tra fratelli, tra popoli e singoli che desiderano crescere nella consapevolezza e nella consolazione di questa fraternità: una fraternità per troppo tempo nascosta e disumanamente ostacolata, una fraternità che non abbiamo ancora finito di riscoprire, una fraternità che però si manifesta sempre più nella sua indispensabile e provvidenziale attualità”.
D’altra parte, commenta la presidente del Centro ecumenico, “i cristiani, per comprendere sé stessi, non possono non fare riferimento alle radici ebraiche e la Chiesa, pur professando la salvezza attraverso la fede in Cristo, riconosce l’irrevocabilità dell’Antica Alleanza e l’amore costante e fedele di Dio per Israele”.
Di qui l’auspicio che “questa iniziativa possa contribuire alla crescita e alla diffusione di un pensiero di conoscenza più approfondita e di collaborazione ancora più concreta tra la comunità ebraica e la comunità cattolica”.