“Nel futuro del mondo e nelle speranze della Chiesa ci sono i piccoli: coloro che non si reputano migliori degli altri, che sono consapevoli dei propri limiti e dei propri peccati, che non vogliono dominare sugli altri, che, in Dio Padre, si riconoscono tutti fratelli”. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alla preghiera di lode e trasmessa in diretta streaming dalla biblioteca privata del Palazzo apostolico. “Gesù loda il Padre perché predilige i piccoli”, ha osservato Francesco: “È quello che Lui stesso sperimenta, predicando nei villaggi: i dotti e i sapienti rimangono sospettosi e chiusi, fanno dei calcoli, mentre i piccoli si aprono e accolgono il messaggio. Questo non può che essere volontà del Padre, e Gesù se ne rallegra”. “Anche noi dobbiamo gioire e lodare Dio perché le persone umili e semplici accolgono il Vangelo”, l’invito del Papa, che poi ha proseguito a braccio: “Io gioisco quando io vedo questa gente semplice, questa gente umile che va in pellegrinaggio, che va a pregare, che canta, che loda, gente alla quale forse mancano tante cose ma l’umiltà li porta a lodare Dio”.