Crolla la produzione alimentare in Italia che fa segnare un calo del 4% a novembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per effetto della minor domanda per le tavole del Natale e Capodanno a causa del lockdown di ristoranti e agriturismi che hanno subito una perdita di circa 750 milioni solo per la cancellazione dei tradizionali pranzi e cenoni. È quanto emerge da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat sulla produzione industriale a novembre, dalla quale si evidenziano gli effetti del calo della domanda interna e delle esportazioni. A pesare è stato, infatti, anche il calo dell’export agrolimentare a causa – sottolinea la Coldiretti – delle chiusure in tutte i continenti delle attività di ristorazione che hanno coinvolto anche quelle di cucina italiana, le quali rappresentano un importante mercato di sbocco della produzione Made in Italy. A subire un taglio del 30% nella spesa a tavola sono stati anche gli appuntamenti casalinghi lungo la Penisola che si sono svolti nel segno della sobrietà e del risparmio – precisa Coldiretti – per le limitazioni negli spostamenti e alla presenza di ospiti. Durante le feste dalle tavole delle case degli italiani sono spariti comunque 67 milioni di chili tra pandori e panettoni, 63 milioni di bottiglie di spumante, 20mila tonnellate di pasta, 6 milioni di chili tra cotechini e zamponi e frutta secca, pane, carne, salumi, formaggi e dolci per un valore complessivo pari a 3,5 miliardi, solamente tra il pranzo di Natale e i cenoni della vigilia e di Capodanno.