“Il ministro Speranza spieghi quali sono i principi di etica alla base del nuovo piano pandemico”. È la richiesta che arriva in queste ore dalla Federazione italiana superamento handicap (Fish).
In particolare, a leggere le 140 pagine del documento, vengono segnalati “alcuni passaggi che andrebbero, perlomeno, chiariti meglio”. “Se da una parte si afferma che un quadro di etica è tra le fondamenta delle politiche di sanità pubblica e tali principi sono alla base della visione e della pianificazione che deve mirare a garantire risorse e protezioni giuste ed eque, con particolare attenzione ai gruppi vulnerabili; dall’altra, però, si afferma che ‘durante situazioni di crisi, i valori etici fondamentali consentono alcune azioni che non sarebbero accettabili in circostanze ordinarie'”.
Il presidente della Fish, Vincenzo Falabella, ritiene “particolarmente dolorose” queste affermazioni e chiede al ministro di chiarirle meglio. “Chiediamo senz’altro una maggiore attenzione alle persone con disabilità e alle loro famiglie, ma soprattutto di sciogliere le ambiguità che la bozza del nuovo piano pandemico sembra contenere. Perché c’è un altro passaggio contenuto nel documento che inquieta particolarmente”. Il riferimento è al capitolo in cui si scrive: “I principi di etica possono consentire di allocare risorse scarse in modo da fornire trattamenti necessari preferenzialmente a quei pazienti che hanno maggiori probabilità di trarne beneficio”. E qui Falabella chiede: “Per caso si sta ipotizzando una diversità di trattamento nell’accesso alle cure per le persone più vulnerabili?”.