Tumore e maternità: Policlinico Gemelli, domani presentazione di un percorso clinico-assistenziale per pazienti oncologiche che desiderano diventare madri

Un percorso clinico assistenziale dedicato alle giovani pazienti oncologiche che intendono perseguire un progetto di maternità dopo il completamento delle cure, grazie alla crioconservazione del tessuto ovarico. Si tratta del percorso di oncofertilità della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs che verrà presentato domani nel corso di un webinar in programma domani dalle 14 alle 15.30. L’incontro sarà moderato da Giovanni Scambia, direttore scientifico e della Uoc di Ginecologia oncologica del Gemelli, che sottolinea l’importanza dell’iniziativa, volta a sensibilizzare la comunità medica sull’esistenza di questi percorsi e a favorire un approccio multidisciplinare nella gestione di queste giovani pazienti oncologiche.
Ogni giorno 30 giovani donne italiane si ammalano di tumore; si tratta per lo più di tumori della mammella, della tiroide, carcinomi del colon retto della cervice uterina, melanomi. Patologie molto diverse ma con un tratto comune: il loro trattamento, spesso salva-vita, può precludere per sempre la possibilità di una maternità. Preservare la capacità di riprodursi diventa dunque obiettivo prioritario per la qualità di vita di queste giovani pazienti. È questo il campo di cui si occupa l’oncofertilità, nuova branca della medicina che si muove a cavallo tra oncologia e fisiopatologia della riproduzione. Al percorso avviato dal Gemelli si accede attraverso lo Sportello Gemelli oncofertilità dove le donne vengono accompagnate attraverso una valutazione multidisciplinare (realizzata da un team di ginecologi, psicologi, oncologi, senologi, ematologi, radioterapisti e pediatri) che fornisce un counselling ad hoc e individua le possibili candidate.
L’ambulatorio di oncofertilità, attivo da marzo 2018, ha finora preso in carico circa 150 pazienti, 60 delle quali sono state inviate alla Banca del tessuto ovarico (Bto) della Regione Lazio presso Ifo – Irccs di Roma per la valutazione della crioconservazione del tessuto ovarico e 35 hanno crioconservato il proprio tessuto.

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