Incorporare l’aborto nella nostra legislazione, in qualsiasi circostanza lo si faccia, è una flagrante violazione costituzionale e un duro colpo per lo Stato sociale, per la democrazia e il diritto. Approvare i cosiddetti ‘tre motivi’ costituirebbe una grave violazione del diritto alla vita che potrebbe basarsi solo su un’errata interpretazione della Costituzione, che deve rispettare lo spirito e lo scopo delle norme”. Si esprime così la Conferenza episcopale dominicana (Ced), di fronte al dibattito politico in atto, teso a depenalizzare l’aborto, all’interno del nuovo Codice penale, nelle cosiddette “tre causali”, cioè rischio di vita per la madre, malformazione, stupro, in analogia con altre legislazioni del continente.
La vita, ricordano i vescovi, “è il primo diritto civile che è menzionato nella nostra Costituzione nel suo art. 37”. Esso recita infatti: “Il diritto alla vita è inviolabile dal concepimento alla morte”. “La vita – prosegue la nota della Ced – è un diritto prima di ogni legislazione. Senza vita non c’è possibilità di godere di nessun altro diritto. Secondo la nostra stessa Costituzione, lo Stato non può applicare la pena di morte anche ai peggiori autori di reato”. Allora, “come accettare che nel nostro Paese l’aborto sia sancito, nelle cosiddette tre motivazioni, uccidendo creature innocenti, cioè il nascituro?”.
Continuano i vescovi: “La supremazia costituzionale è imposta sia ai governanti che ai governati. Così come nessuno è al di sopra della legge, non importa quanto sia elevata la sua posizione, ancor di più, nessuno è al di sopra della Costituzione, che è la ‘regola suprema del sistema giuridico dello Stato’. I governanti entrano in carica giurando di difendere non le proprie idee o l’ideologia di un partito, ma l’attuale Costituzione, quindi non è possibile legiferare contro di essa”.
Conclude il messaggio: “Facciamo appello ai nostri leader e legislatori, eletti per rappresentare il nostro popolo, a difendere l’opinione della maggioranza di quelle stesse persone che vogliono che la vita sia rispettata e difesa. Vi esortiamo a non sottomettervi alle pressioni di una minoranza politicamente ed economicamente sostenuta da interessi che sono estranei a quelli della nostra amata Nazione”.