“Poco più della metà degli italiani (56%) risiedono in Regioni classificate in zona gialla per questa settimana in attesa che scattino le nuove e più restrittive misure annunciate”. Lo segnala l’analisi della Coldiretti in attesa del nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore dal 16 gennaio. “Le zone arancioni infatti interessano – sottolinea l’associazione – solo cinque Regioni che però con 26,3 milioni di abitanti sono tra le più popolose d’Italia, dalla Lombardia con 10,1 milioni di abitanti alla Sicilia con 4,9 milioni, dal Veneto con 4,9 milioni all’Emilia Romagna con 4,5 milioni fino alla Calabria con 1,9 milioni”.
Secondo Coldiretti, la nuova maxi area nazionale arancione blocca di fatto 140mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi con un drammatico effetto sul settore che ha già perso il 48% del fatturato nel corso del 2020. Nelle Regioni interessate dal provvedimento – precisa la Coldiretti – sono sospese tutte le attività di ristorazione al tavolo e, quindi, anche la somministrazione diretta di pasti e bevande da parte degli agriturismi. Nelle zone critiche è consentita la sola consegna a domicilio, nonché l’asporto che tuttavia non sono sufficienti a dare sostenibilità e spesso a giustificare le aperture. “Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – continua la Coldiretti – si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari. Le limitazioni alle attività di impresa – conclude la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione”.