Bullismo: baby gang a Siena. La “preoccupazione” della Commissione diocesana Tutela minori, “serve patto tra istituzioni, Chiesa e società civile”

“Il fenomeno delle baby gang colpisce anche Siena mostrandone la fragilità e la necessità di non minimizzare su fatti come quelli accaduti nella nostra città. La Commissione diocesana per la tutela dei minori ‘Sp.A.M.’ esprime la viva preoccupazione per un fenomeno di violenza fatta da minori su minori, portata non per la prima volta alle cronache senesi, fatta da ragazzi travolti dal clima di anonimato e di disagio che li porta a bullizzare ragazzi stranieri, o più piccoli o semplicemente altri ragazzi isolati”. Lo ha dichiarato Commissione diocesana “Sp.A.M. Spazio ai minori”, Commissione per la Tutela dei minori dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino, in una nota in cui commenta l’esecuzione di cinque misure cautelari emesse nei confronti di altrettanti minori parte di una “baby gang” che aveva imperversato nel centro storico di Siena nella scorsa estate.
“Questo fenomeno di cui si stanno prendendo carico le forze dell’ordine e i servizi sociali, richiede però una riflessione ferma e profonda da parte di tutti”, osserva la Commissione, spiegando che “il fenomeno del bullismo minorile riguarda la solitudine e la mancanza di valori profondi dei giovani, e aggravato anche nel periodo Covid probabilmente, nel quale anche l’assenza di socializzazione imposta dalle regole sanitarie lascia sfogare gli istinti brutali senza un alveo di comunità e di presenza che li dovrebbe indirizzare verso espressioni socializzative, costruttive e creative. Ma riguarda anche l’ambiente sociale, familiare ed educativo in cui questo fenomeno esplode e colpisce”. “Siena – prosegue la nota – è una città sana, nella quale però affiora – e non solo oggi – questo virus del bullismo, e il virus ancor peggiore del disagio e della solitudine giovanile che al pari del Covid richiedono una risposta rapida per non lasciarsi trovare impreparati dalla sua futura contagiosità e virulenza”. Per la Commissione “Sp.A.M.”, “serve un vero e proprio patto fra tutte le istituzioni, le parrocchie, i centri sociali, i consultori e le forze dell’ordine”.

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