C’è uno stretto legame che unisce il santuario di Loreto all’Italia, “dato, innanzitutto, dal fatto che la Santa Casa che è venuta da Nazareth è stata collocata qui sul Colle Lauretano, nel territorio della Repubblica italiana. Questo non è avvenuto, credo, per caso, ma, come dice la bolla del Papa, per volere divino. Abbiamo un luogo dove la grazia si manifesta più abbondante e più certa, perché la volontà del Signore ha fatto sì che la Santa Casa qui si collocasse e qui rimanesse come memoria dell’inizio del mistero della nostra salvezza con l’incarnazione del Figlio di Dio nel grembo di Maria”. Lo dice al Sir padre Franco Carollo, rettore della pontificia basilica della Santa Casa di Loreto, in occasione, oggi, della partecipazione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia dell’accensione della lampada in occasione del Giubileo Laurentano, per la solennità della Natività della Beata Vergine Maria.
“In questo momento di emergenza legata al Covid-19 la preghiera per l’Italia che sarà innalzata dal santuario di Loreto avrà un valore che va oltre l’Italia, estendendosi a tutti i Paesi del mondo – spiega il rettore del santuario -. Infatti tutti siamo toccati dalla pandemia e sentiamo che la salvezza viene dalla fraternità universale. Perciò, è un’apertura universale quella che noi oggi vorremmo vivere, a partire da Loreto, dall’accensione della lampada per l’Italia e per il mondo intero, perché di fatto siamo proiettati nella casa comune, che è il mondo”.
“Siamo molto contenti che il presidente Mattarella abbia accolto l’invito del delegato pontificio, mons. Fabio Dal Cin, a presenziare questo momento altamente simbolico – aggiunge padre Carollo -. Ci siamo preparati a questo momento con la preghiera perché davvero il Signore e la Vergine Maria accompagnino questo gesto rendendolo capace di portare frutti di pace, di solidarietà e di fraternità ovunque”.