“Nel susseguirsi delle generazioni” presentato dalla lettura evangelica di oggi, solennità della Natività della Beata Vergine Maria, l’evangelista “riconosce un messaggio importante su colui che apre l’elenco e lo chiude: Gesù. Il Figlio di Dio può dirsi pienamente uomo perché la sua nascita si inserisce nella storia del popolo che trae origine dal padre Abramo”. Lo ha detto questa sera il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, nell’omelia della messa nella Basilica della Santissima Annunziata.
“È una riflessione importante per questa nostra società dominata dall’individualismo, che sembra voler tagliare i ponti con passato e futuro, che mostra una volontà di potenza che tende a distruggere i naturali legami con cui si succedono le generazioni”, ha osservato Betori, sottolineando che “un richiamo alle relazioni e alle responsabilità da generazione a generazione è particolarmente importante per il tempo che viviamo, in cui ci è stato mostrato come solo l’assunzione responsabile del rapporto con gli altri può generare salvezza. Un richiamo che oggi deve farsi impegno a continuare una vigile attenzione agli altri e alla convivenza per riprendere una vita sociale senza mettere in pericolo il futuro”.