Giubileo Lauretano: mons. Dal Cin (arcivescovo), “lampada pace che domani accenderà Mattarella indica preghiera corale affinché tutti i politici siano leali promotori della fratellanza universale”

Foto Calvarese/SIR

“Desidero esprimere la gioia di tutto il santuario, di tutti i fedeli, di tutti i loretani e i devoti per la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”. Lo dice, in un videomessaggio, mons. Fabio Dal Cin, arcivescovo prelato di Loreto, commentando la partecipazione del capo dello Stato domani alla cerimonia dell’accensione della lampada in occasione del Giubileo Laurentano. Nel santuario pontificio della Santa Casa di Loreto, per la solennità della Natività della Beata Vergine Maria, sarà proprio Mattarella ad accendere la lampada per la pace. “Era una visita desiderata, attesa, ma è stata anche una sorpresa – confida il presule –. Quando ho inviato l’invito al presidente era il 4 gennaio scorso, poi, poco dopo, è successo tutto quello che conosciamo: la pandemia, il lockdown, le restrizioni sanitarie in cui ci ritroviamo. Il desiderio sembrava quasi sfumarsi di fronte a questi momenti difficili che stiamo attraversando. Invece, in prossimità della festa della Beata Vergine Assunta, il 15 agosto, è arrivata dal Quirinale la bella notizia che il presidente sarebbe stato presente l’8 settembre”. Per mons. Dal Cin, “questo è un grande segno di speranza che anche di fronte a questi momenti di difficoltà non dobbiamo rinunciare a quelle che sono le grandi tappe della nostra vita, della nostra storia, dei nostri riferimenti e valori”. Mattarella, prosegue l’arcivescovo, “sarà qui a celebrare, insieme con la comunità cristiana e civile, il compleanno di Maria, della Madre. Proprio in questo momento avvertiamo come sia importante per chi guarda a Maria sentirsi una grande famiglia e contagiare con questo spirito di fratellanza tutta la società civile. Abbiamo bisogno di ripartire insieme, di ripartire uniti. E anche questo è un grande aiuto. Per noi credenti il ripartire insieme è anche qualcosa che dobbiamo chiedere come forza, come coraggio a Dio stesso, per intercessione di Maria”.
Ricordando che sarà il Capo dello Stato ad accendere la lampada della pace, il presule evidenzia: “È un rito che si rinnova da 22 anni come espressione della preghiera per l’Italia, ma in quest’anno giubilare il rito si estende a tutta l’umanità. Non sarà solo preghiera per l’Italia, ma preghiera per tutta l’umanità, che nella Santa Casa trova quasi l’icona di se stessa, l’icona di una grande famiglia di popoli. Il presidente in persona accenderà la lampada a nome di tutti: e quella lampada sarà posta nel punto più sacro della Santa Casa, sopra l’altare e di fronte all’immagine della Vergine, come ad esprimere” che in “questo Giubileo, che ancora per benevolenza del Santo Padre è stato prorogato di altri dodici mesi, ci sia questa preghiera corale di tutto il popolo, di tutti i credenti per i capi di Stato, per i capi dei popoli e delle nazioni, per tutti i governanti, per tutti i politici, perché siano loro i primi servitori della pace e siano i leali promotori della concordia e della fratellanza universale. Questo è il significato che assume in modo particolare quest’anno il gesto che compirà il presidente Mattarella a nome di tutti noi”.

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