“Di fronte a un’ondata di lutti e di sofferenze e alla necessità di osservare regole che hanno profondamente inciso sulle nostre abitudini e sui modelli economici e sociali, l’Unione ha mostrato la sua forza propulsiva, la sua capacità di ritrovare l’autentico spirito dei padri fondatori, basandosi sulle fondamenta rappresentate – nel merito – da valori come la solidarietà e la responsabilità e – nel metodo – da canoni quali la sussidiarietà”. Lo ha affermato il presidente Sergio Mattarella intervenendo in videoconferenza al Forum Ambrosetti. “La presidente Von der Leyen ha colto appieno la portata degli avvenimenti che stavamo attraversando in Italia quando, l’11 marzo scorso, allorché la decisione del lockdown totale era stata decisa da appena due giorni, sottolineava con determinazione la vicinanza dell’Unione al nostro Paese, con parole semplici e significative. Parole che attenuarono il senso di solitudine, di smarrimento, che accompagna sempre i momenti più dolorosi della vita di ogni comunità”.
Il capo dello Stato ha aggiunto: “La Commissione europea ha interpretato, con autorevolezza, il compito che i Trattati le hanno assegnato, divenendo centro di elaborazione di linee guida che hanno rafforzato la coesione europea, nel segno di quel ‘metodo comunitario’ che, più di ogni altro aspetto, ricalca la lungimiranza dei padri fondatori. D’altra parte è proprio in momenti di grande incertezza, come quelli che stiamo attraversando, che diventa doveroso pensare al futuro, indicare vie d’uscita soprattutto a quanti, in una congiuntura senza precedenti in tempi di pace, vedono offuscarsi propri tradizionali punti di riferimento”. Non è stata, quella della Commissione, “una esortazione alla solidarietà bensì l’esercizio di una responsabilità istituzionale. Responsabilità nel farsi carico di indicare la strada da percorrere, avanzando proposte – ripeto: coraggiose e innovative – la cui approvazione non appariva scontata. Proposte la cui agibilità politica pareva inimmaginabile sino a poco prima e tuttavia erano indifferibili se si voleva evitare che la crisi sociale ed economica travolgesse decenni di integrazione”.