“In-con-triAmo”. È lo slogan dell’edizione 2020-2021 del progetto “Nonni e nipoti”, promosso dalle Acli provinciali e dalla Caritas diocesana di Viterbo, con il contributo della Regione Lazio, giunto al diciottesimo anno di vita. Giovani e nonni non legati da vincoli di sangue, in un contesto interculturale, partecipano a un programma di ricerca e sperimentazione di turismo intergenerazionale di prossimità. La rete scientifica dell’”Associazione ricerche interdisciplinari Psicologia del turismo–Formazione ricerca progettualità” monitora le attività, che si svolgono fino ad aprile 2021 e che hanno avuto una prima tappa, nei giorni scorsi, con un itinerario che ha attraversato Viterbo e i vicini borghi, laghi e giardini di Valentano, Cellere, Marta, Capodimonte e Tuscania. “Incontrare signore fuori casa con le sedie a circolo mentre riparano una rete da pesca o lavorano a maglia, essere accompagnati da narratori di comunità o accolti nella Sala consiliare come ‘casa’ dei cittadini sono esperienze che regalano ai nonni momenti che hanno il sapore di una volta e ai giovani, in un clima empatico, la speranza che il mondo tornerà a rifiorire dalla pandemia”, affermano gli organizzatori. “Questo gruppo rappresenta per me un punto di umanità concreta”, racconta una partecipante. “Quando mio figlio è entrato nel gruppo aveva perso da poco il nonno ed è entusiasta dell’esperienza”, aggiunge la madre di un altro aderente. “L’esperienza quest’anno ha un valore in più: ha una forza e un’intimità di cui abbiamo bisogno”, conclude una nonna. Tra gli appuntamenti dei prossimi mesi, una raccolta e produzione di olio solidale, incontri culturali e spettacoli teatrali.