Mons. Alessandro Damiano è da oggi arcivescovo e coadiutore dell’arcidiocesi di Agrigento. Si è svolta nella cattedrale intitolata a San Gerlando, nel giorno della Dedicazione della stessa basilica, la celebrazione solenne della sua ordinazione episcopale. A presiederla il card. Francesco Montenegro, al fianco del quale mons. Damiano opererà prima di esserne di diritto il successore.
“In questo giorno di festa ti consegno questa amata Chiesa agrigentina affinché, dopo il tempo in cui la serviremo insieme, tu continui a proteggerla sull’esempio dei santi vescovi agrigentini e di tutti i pastori che per essa si sono spesi con cura e sapiente generosità. È una comunità arricchita di tanti doni – ha detto il card. Montenegro, durante l’omelia – è una sposa bella, desiderosa di camminare; è una madre a cui non mancano le rughe e le ferite ma è ricca di tanto bene fatto e di altrettanto bene ricevuto. Hai già iniziato a conoscerla e, ne sono certo, ad amarla. Il Signore ci chiede di sostenerla e di incoraggiarla affinché il cammino iniziato agli albori dell’era apostolica sia affrontato con sempre maggiore slancio”.
Il porporato ha poi presentato alcune delle “tante sfide” che “il Signore ha messo in questa porzione di territorio” e che “chiede di affrontare: i disagi a motivo della mancanza di lavoro, la criminalità organizzata con tutte le sue ramificazioni e poi la mancanza di progettualità per il futuro con interi comuni che si stanno svuotando e i giovani che ogni giorno sono costretti a lasciare questa magnifica terra. E poi – ha proseguito il cardinale – le sfide del Mediterraneo: il fenomeno immigratorio, l’apertura verso il continente africano, la complessità di come coniugare accoglienza e bisogno di futuro. E poi la povertà con tutte le sue conseguenze, dal gioco d’azzardo al rifugiarsi in quelle forme di protezione che tolgono libertà e sono causa di morte”.
Davanti a mons. Damiano il pastore della Chiesa agrigentina ha posto anche “una bellezza naturale notevole, un patrimonio architettonico di speciale interesse e tantissime potenzialità espresse da un popolo generoso e intraprendente”.
Ad imporre le mani sul capo del nuovo arcivescovo per la consacrazione, prima di tutti i vescovi di Sicilia ritrovatisi per la gioiosa occasione, il cardinale stesso e mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo della diocesi di Trapani dalla quale mons. Damiano proviene, e mons. Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari.