“Dieci anni fa a Pollica, un piccolo comune del Cilento, veniva ucciso Angelo Vassallo. Era il sindaco del paese, ma soprattutto era un punto di riferimento della propria comunità – e non solo – per la sua integrità morale e per l’attenzione e sensibilità ai temi della legalità e dell’ambiente”. Lo ricorda oggi presidente della Camera, Roberto Fico, in occasione dell’anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, soprannominato il “sindaco pescatore”.
“Sul suo omicidio non sono ancora state accertate le responsabilità. Soddisfare l’aspettativa di verità e giustizia sul delitto costituisce un dovere morale – sottolinea Fico – e questo non solo nei confronti della vittima, dei suoi familiari e di una comunità profondamente scossa, ma anche di tutti quegli amministratori che lavorano assiduamente per il rinnovamento e la rinascita dei propri territori”.
Secondo il presidente della Camera, “l’assassinio di Vassallo riflette infatti drammaticamente una triste realtà: quella di chi ogni giorno si trova a combattere contro un sistema di diffusa illegalità e violenza e con grande dedizione e senso del dovere non cede alla rassegnazione. Angelo Vassallo voleva rendere migliore il comune da lui amministrato, perseguendo modelli di sviluppo fondati sulla virtuosa conciliazione tra urbanizzazione, protezione dell’ambiente e benessere delle comunità locali. Ha pagato con la vita la sua costante ricerca del bene comune nel governare la cosa pubblica anche in contesti difficili, il rifiuto di ogni compromesso o cedimento alla sopraffazione e alla violenza criminale”.
Dato che “Angelo Vassallo è uno straordinario esempio di come non solo si possa ma si debba dare voce e soddisfazione ai bisogni della collettività anziché agli interessi particolari”, per Fico, “il suo ricordo deve servire a stimolare una risposta sempre più ampia e partecipe della società civile contro tutte le pratiche collusive e contro le tante forme di corruzione e illegalità che ancora affliggono il nostro Paese. Ciò richiede impegno, rigore, sensibilità civica e, soprattutto, grande ostinazione nel non rinunciare mai ad immaginare la possibilità di creare un Paese migliore, sulla scorta dell’esempio di Angelo Vassallo”.