In seguito all’annuncio pubblico di un decreto di grazia emesso dal presidente del Venezuela Nicolás Maduro a favore di 110 persone con procedimenti penali aperti o condanne definitive, Amnesty International in una nota mette in evidenza che si tratta della libertà di persone che “non avrebbero mai dovuto esserne private” ed esorta le autorità venezuelane a rendere effettiva e incondizionata questa misura.
“La politica di repressione del governo di Nicolás Maduro accumula centinaia di arresti arbitrari contro chi osa metterla in discussione. Questi rilasci non dovrebbero essere visti come un atto di benevolenza, ma piuttosto come un primo passo verso la riparazione di ingiustizie e arbitrarietà in una società sommersa da una profonda crisi dei diritti umani”, ha affermato Erika Guevara Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International.
Tra le persone coinvolte in questa misura c’è il prigioniero di coscienza e leader sindacale Rubén González, 61 anni, detenuto da novembre 2018 nel carcere di La Pica, nello Stato di Monagas, nonché i deputati Gilber Caro e Renzo Prieto, detenuto arbitrariamente presso la sede delle Forze di azione speciale (Faes) della Polizia nazionale bolivariana rispettivamente da dicembre 2019 e marzo di quest’anno.
“La grazia emessa dal presidente Maduro non deve in nessun caso essere considerata come un riconoscimento di responsabilità da parte delle persone beneficiate di tale misura. Dovrebbe servire come punto di svolta per fermare la pratica di detenzioni arbitrarie e processi iniqui, anche davanti a tribunali militari, contro coloro che hanno un’opinione diversa in Venezuela “, conclude Guevara.
Nonostante la grazia sia stata concessa a più di 100 persone, ci sono ancora molti casi di persone detenute arbitrariamente che devono essere rilasciate. Amnesty International continuerà a denunciare la situazione di altre persone come Leopoldo López, Villca Fernández, Rosmit Mantilla, Geraldine Chacón, Gregory Hinds, Luis Carlos Díaz e Juan Requesens.