“Una serie di compiti gravano sulle famiglie che in questi giorni stanno ricominciando a portare i loro figli a scuola e ci sono pochi dubbi che il carico maggiore sarà sopportato dalle donne, con relativo aumento del livello di ansia. Dopo aver sostenuto con grande fatica il periodo di lockdown, in famiglia e fuori, per le donne non è ancora arrivato il tempo di lasciare il fronte”. Così Agnese Ranghelli, responsabile nazionale del Coordinamento donne delle Acli, in una nota che approfondisce la disparità dei carichi di lavoro nella gestione della riapertura delle scuole. “Non bisogna inoltre dimenticare che le donne sono in prima linea nella riapertura delle scuole, come già durante il lockdown, anche per l’elevata femminile impiegata nei sistemi scolastici di vario grado. A questo – prosegue Ranghelli – si aggiunge il fatto che stanno rientrando a lavoro tante donne straniere che si occupano non solo dei nostri anziani, ma anche dei nostri figli, che spesso sono costrette a lasciare indietro i loro figli, con ovvi effetti emotivi e psicologici che questa separazione forzata genera su tutta la famiglia”. “È tempo che si apra un serio dibattito sulla famiglia e sulle disparità di carico di lavoro che questa pandemia ha reso sempre più evidente”, conclude la coordinatrice delle Donne Acli.