Sono quasi ultimati i lavori di ristrutturazione de “La Casa di Timmi”, la prima comunità di accoglienza per bambini fino a 5 anni vittime di maltrattamento di Terre des Hommes, realizzata a Carugo. L’inaugurazione della struttura, ospitata in un immobile confiscato alla mafia, è prevista entro la fine dell’anno. “Costruire il futuro del nostro pianeta passa da scelte chiare e coraggiose: dalla difesa dell’ambiente alla cura dei bambini che lo erediteranno”. Questo è uno dei principi che guidano l’azione quotidiana di Terre des Hommes Italia.
Per poter dare una casa, intesa come un luogo di amore, di crescita, di sostegno e di divertimento, a 6 bambini, che nei loro contesti domestici di provenienza non hanno potuto sperimentare la spensieratezza tipica della loro età, è stata costruita la Casa di Timmi.
Cascina Sant’Isidoro, questo il nome della struttura che sorge a Carugo, in provincia di Como, che 10 anni fa è stata sottratta ai clan mafiosi e che adesso è proprietà del Comune. Dal momento della sua inaugurazione, infatti, la Casa di Timmi accoglierà 6 bambini di età compresa tra 0 e 5 anni che potranno essere ospitati contemporaneamente nella struttura. I lavori di ristrutturazione in corso prevedono la creazione di tre camere da letto al piano terra per i ragazzi più grandi e di altrettante camere al primo piano per i più piccoli, dove dormirà anche la famiglia pronta a occuparsi di tutti loro. Vi sarà poi uno spazio dedicato al gioco e uno spazio funzionale al riavvicinamento delle famiglie d’origine con i ragazzi, allo scopo di favorirne il rientro a casa un domani.
“Da tempo volevamo costruire un rifugio dove i bambini vittime di maltrattamento o allontanati dalla famiglia con provvedimento dell’autorità giudiziaria anche per altre ragioni, potessero intraprendere con serenità un percorso di recupero e guarire dalle ferite psicologiche, con il sostegno di operatori qualificati – ha dichiarato Federica Giannotta, responsabile dei Progetti Italia di Terre des Hommes -. Le attività della Casa di Timmi verranno svolte in collaborazione con la cooperativa sociale di solidarietà Comin e coinvolgeranno educatori, psicologi, pediatri, famiglie e volontari in modo da poter fornire un’assistenza completa ai bambini e alla loro famiglia. Tutto questo per arrivare a un rientro sicuro del bambino presso i genitori o al suo trasferimento presso una famiglia affidataria o adottiva”.