Smentita categorica da parte del vicario generale dell’arcidiocesi di Minsk-Mogilev, mons. Yuri Kasabutsky, riguardo l’accusa secondo cui la Chiesa in Bielorussia sia utilizzata da forze esterne per scopi politici. Nella sua omelia pronunciata ieri presso la cattedrale della Beata Vergine Maria, a Minsk, in occasione della festa di san Michele arcangelo, patrono della Chiesa in Bielorussia, il vescovo ha fatto riferimento all’accusa di interferenze esterne nella vita delle comunità cattoliche del Paese. “Alcuni media hanno pubblicato informazioni fornite dal capo del servizio di intelligence russa all’estero Sergei Naryshkin” ma – precisa subito l’esponente della Chiesa cattolica a Minsk – si tratta di notizie “false che non hanno senso”. Il vescovo risponde a chi sta affermando che “gli Stati Uniti, la Cia e altre organizzazioni stanno cercando di utilizzare la Chiesa cattolica per minare il sistema statale nel nostro Paese”: “È una totale assurdità – afferma categorico mons. Kasabutsky -, informazioni false, bugie che non hanno nulla a che fare con la verità”. In un’intervista rilasciata a “Catholic.by” (sito della Conferenza episcopale bielorussa) il vicario generale torna sulla questione e ribadisce: “I nostri sacerdoti non ricevono istruzioni da nessuno, e non solo di natura politica”. E sull’origine di tale accuse, avanza un’ipotesi: “Forse queste dichiarazioni hanno qualcosa a che fare con la posizione della Chiesa. Oggi la Chiesa in Bielorussia dice la verità sulla situazione nel Paese, si oppone alla violenza, incoraggia le persone alla solidarietà, all’unità, al consenso, alla pace e al perdono. Forse in questo modo impediamo a qualcuno di attuare alcuni scenari volti alla divisione nella società, allo sviluppo sanguinoso degli eventi. Forse qualcuno sta cercando di utilizzare questa situazione per dividere le persone”. “Ma noi non soccombiamo a questo ‘lavaggio del cervello’ e rimaniamo fedeli ai comandamenti dell’amore che Cristo ci ha lasciato”. Riguardo infine ai rapporti tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa bielorussa, mons. Kasabutsky parla di relazioni divenute “più aperte e amichevoli”.