“Abbiamo vissuto nei mesi scorsi un momento difficile per la sospensione di tutte le attività pastorali e, durante l’estate, sono state possibili solo alcune delle tante iniziative che abitualmente si mettono in campo per bambini, ragazzi e giovanissimi. Ora dovranno riprendere in particolare i catechismi e lo faremo con la forte motivazione di accompagnare i nostri ragazzi alla scoperta di Gesù e del suo Vangelo e all’incontro con Lui. Lo faremo rispettando con accuratezza, come avviene del resto durante tutte le celebrazioni, le norme di prevenzione e di sicurezza sanitarie”. Lo ha affermato il vescovo di Aosta, mons. Franco Lovignana, presentando oggi agli operatori della comunicazione la sua nuova lettera pastorale “Eucaristia, pane di vita” per l’annata 2020/2021.
La riflessione del presule parte “da quanto abbiamo vissuto e stiamo vivendo” per via della pandemia. “Senza cedere alla retorica del ‘Nulla sarà come prima’ e alla provocazione di quanti approfittano del momento per accreditare modelli di Chiesa lontani dallo spirito cattolico, riconosco che – osserva il vescovo nella lettera pastorale – pandemia e isolamento segnano la vita della nostra Chiesa. Ne evidenziano grandezza e fragilità, dono di Dio la prima e frutto della nostra poca fede l’altra”. “Per molti di noi il blocco ha favorito la preghiera e l’approfondimento della fede in Dio, Padre provvidente che non abbandona i suoi figli”, prosegue Lovignana, sottolineando che “la sosta obbligata è diventata palestra educativa”. “Libertà – ammonisce – non è scegliere sempre e comunque quello che si vuole, ma la capacità dell’anima umana di rimanere fedele a se stessa e di discernere ciò che dona pienezza alla vita anche quando esteriormente vengono a mancare tante cose importanti. Libertà è riconoscere la vicinanza di Dio e invocarLo anche quando tutto sembra umanamente crollare”. Il vescovo annuncia che “dedichiamo i prossimi due anni all’Eucaristia. Lo facciamo alla luce dell’esperienza di dolore e di fatica sopra evocata e nel contesto di crescente povertà che colpisce la nostra società”. “L’una e l’altro – evidenzia – ci invitano a riconoscere nell’Eucaristia lo sguardo di compassione che contempliamo in Gesù prima della moltiplicazione dei pani. La lettera pastorale è divisa in tre parti: la prima dedicata al passaggio “Dalla paura alla fiducia”, la seconda incentrata su come “Riscoprire la bellezza dell’andare a messa”, l’ultima su “Eucaristia e riorganizzazione territoriale della diocesi”. Quest’ultima sezione segue “una riflessione che ha interessato nello scorso anno gli organismi centrali della diocesi, consiglio dei vicari, consiglio presbiterale e consiglio pastorale diocesano. Nel corso del nuovo anno – spiega il vescovo – vogliamo coinvolgere nel discernimento il maggior numero possibile di fedeli, a partire dai consigli pastorali parrocchiali”.