“La sua azione contro la delinquenza mafiosa fu tragicamente interrotta ma le sue intuizioni sono rimaste nel patrimonio comune di quanti hanno continuato a combatterla”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa in occasione del 38° anniversario dell’uccisione avvenuta a Palermo per mano mafiosa.
“Il 3 settembre 1982 – ricorda il Capo dello Stato –, a Palermo, la mafia uccideva barbaramente il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, Generale dell’Arma dei Carabinieri, e sua moglie Emanuela Setti Carraro; pochi giorni dopo, per le ferite riportate, moriva anche l’agente Domenico Russo”.
“Carlo Alberto Dalla Chiesa ha servito lo Stato, in situazioni e ruoli anche molto diversi l’uno dall’altro, sempre animato dalla stessa determinazione e dalla costante fiducia nella capacità delle Istituzioni di affermare la legalità”, il tributo di Mattarella. “Consapevole della necessità di una visione strategica globale contro la mafia così come contro il terrorismo, cercava di individuare i punti deboli di ciascuna organizzazione criminale e gli strumenti più efficaci per colpirli”, aggiunge il presidente della Repubblica, sottolineando che “nei suoi quattro mesi da Prefetto di Palermo, colse lucidamente le debolezze dell’attività di contrasto e i pericoli che si celavano nell’impegno isolato e non ancora ben coordinato di uomini e uffici”.