“La sua testimonianza e il suo sacrificio, e di quanti come lui hanno combattuto fino in fondo la criminalità organizzata, ci ricordano il dovere di portare avanti, ognuno con i propri mezzi e le proprie responsabilità, questa importante battaglia”. Lo ha dichiarato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in occasione del 38° anniversario dell’uccisione del gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa avvenuta a Palermo per mano mafiosa.
“Dedicò la sua vita a combattere i nemici della nostra democrazia, gli artefici di alcune delle pagine più drammatiche e dolorose della nostra storia recente: partecipò alla Resistenza contro i nazifascisti, combatté il banditismo e, più tardi, il terrorismo stragista e la criminalità organizzata”, ricorda la terza carica dello Stato. “Oggi – prosegue – ricordiamo il suo impegno, il suo essere costantemente in prima linea, il suo coraggio. Le sue intuizioni sulle diramazioni del potere mafioso in tutti i gangli vitali della società sono ancora oggi valide ed attuali”.
Per Fico, “l’attenzione dello Stato deve restare sempre alta: innanzitutto, attraverso una efficace normativa di contrasto del fenomeno; ma anche proseguendo un impegno di trasparenza e di verità di cui si è fatta interprete la Commissione parlamentare Antimafia che, nel luglio 2019, ha deciso di avviare un processo di declassificazione dei documenti acquisiti nel corso delle inchieste svolte dal 1963 al 2001 e secretati. In particolare di recente sono stati pubblicati alcuni documenti redatti dalla polizia giudiziaria nel 1971 contenenti anche le analisi eseguite dal generale Dalla Chiesa e da Boris Giuliano”. “È un’operazione – sottolinea il presidente della Camera – di cui il Paese ha bisogno, anche per rafforzare la sua capacità di reazione alla mafia”. “Il rischio, reso ancora più attuale dalla crisi economica causata dalla grave pandemia che stiamo attraversando, è infatti che le mafie si insinuino nelle maglie più fragili della società”, avverte Fico, per il quale “la risposta delle Istituzioni e della nostra comunità deve essere forte e compatta: un impegno di giustizia e, soprattutto, una prova di civiltà e democrazia che dobbiamo portare avanti con determinazione”.