“Dal 31 agosto scorso, monsignor Tadeusz Kondrusiewicz, arcivescovo di Minsk e presidente della Conferenza dei vescovi cattolici in Bielorussia, di ritorno da un viaggio in Polonia dove aveva partecipato a celebrazioni in onore della Madonna di Częstochowa, viene impedito di rientrare in patria”. La presidenza del Ccee “esprime la vicinanza di tutto l’episcopato europeo a monsignor Kondrusiewicz e alla Chiesa di Bielorussia in questa delicata vicenda” e fa suo l’appello di Papa Francesco “al dialogo, al rifiuto della violenza e al rispetto della giustizia e della legge”. E, insieme al Papa, affida “tutti i bielorussi alla protezione di Nostra Signora, Regina della pace”. Da San Gallo (Svizzera), dove ha sede, il Consiglio delle Conferenze episcopali europee diffonde una nota sul caso del vescovo bloccato alla frontiera. “Mentre assicura la propria preghiera per l’amato pastore e per tutta la comunità bielorussa”, il Ccee “auspica un immediato ritorno a casa dell’arcivescovo di Minsk e una ripresa del suo ministero episcopale, e incoraggia tutti a impegnarsi per risolvere pacificamente il conflitto e a perseguire, con fiducia, la via del dialogo per il bene dell’uomo e della società intera”.