“Safe spaces”. Ovvero spazi sicuri dove chi ha subito abusi nelle Chiese cristiane possa ritrovarsi e ricominciare. L’iniziativa che viene promossa, insieme, dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa d’Inghilterra parte oggi ed è gestita da “Victim Support”, una delle più importanti charities britanniche ad operare in questo settore. I finanziamenti, però, arrivano dalle Chiese che garantiscono alle vittime, come si legge sul sito della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, “una squadra di counsellor formati, con una preparazione specifica, per sostenere chi è sopravvissuto a una violenza sessuale e specializzati nei modi in cui le Chiese rispondono agli abusi”. Si tratta di un servizio nazionale in remoto che riguarda tutta l’Inghilterra e il Galles e comprende un sito, un telefono amico e la possibilità di chattare. Il sostegno alla vittima viene garantito senza limiti di tempo e comprende anche informazioni di tipo legale. Se sono necessari incontri dal vivo, faccia a faccia, “Safe spaces” metterà le vittime in contatto con le organizzazioni locali più indicate a garantire il tipo di aiuto richiesto. “Safe spaces” si occupa di qualunque tipo di abusi, sessuali, fisici, finanziari, psicologici e domestici. I counsellor aiuteranno anche chi si ritrova prigioniero di una personalità disturbata che punta a controllare l’altra persona.