“Dio è paziente con ognuno di noi: non si stanca, non desiste dopo il nostro no; ci lascia liberi anche di allontanarci da Lui e di sbagliare”. Lo ha ribadito il Papa, che durante l’Angelus di ieri ha esclamato: “Pensare alla pazienza di Dio è meraviglioso! Come il Signore ci aspetta sempre; sempre accanto a noi per aiutarci; ma rispetta la nostra libertà. E attende trepidante il nostro ‘sì’, per accoglierci nuovamente tra le sue braccia paterne e colmarci della sua misericordia senza limiti”. “La fede in Dio chiede di rinnovare ogni giorno la scelta del bene rispetto al male, la scelta della verità rispetto alla menzogna, la scelta dell’amore del prossimo rispetto all’egoismo”, ha ricordato Francesco: “Ma la conversione, cambiare il cuore, è un processo, un processo che ci purifica dalle incrostazioni morali. E a volte è un processo doloroso, perché non c’è la strada della santità senza qualche rinuncia e senza il combattimento spirituale”. “Il Vangelo di oggi – ha concluso il Papa – chiama in causa il modo di vivere la vita cristiana, che non è fatta di sogni e belle aspirazioni, ma di impegni concreti, per aprirci sempre alla volontà di Dio e all’amore verso i fratelli. Ma questo, anche il più piccolo impegno concreto, non si può fare senza la grazia. La conversione è una grazia che dobbiamo chiedere sempre: ‘Signore dammi la grazia di migliorare. Dammi la grazia di essere un buon cristiano’”.