Subito dopo la guerra, “i romani, e quei pellegrini che potevano raggiungere la capitale, accorrevano sempre più numerosi a San Pietro, anche per esprimere gratitudine al Papa Pio XII, proclamato defensor civitatis”. Lo ha ricordato il Papa, ricevendo oggi in udienza, in Aula Paolo VI, i dirigenti e gli agenti dell’Ispettorato di pubblica sicurezza “Vaticano”, alla presenza del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, e del capo della Polizia, Franco Gabrielli. “Il nuovo Ufficio della Polizia di Stato presso il Vaticano era così in grado di rispondere adeguatamente alle nuove esigenze e di rendere un importante servizio sia all’Italia sia alla Santa Sede”, ha proseguito Francesco: “Dal giorno dell’istituzione di quell’Ufficio, che via via assunse altre denominazioni fino a quella attuale, si è dispiegato un cammino nel segno della proficua collaborazione tra Italia e Santa Sede, e tra l’Ispettorato e gli organismi vaticani preposti all’ordine pubblico e alla sicurezza del Papa”. “Pur nel mutare degli scenari nazionali e internazionali e delle esigenze di sicurezza, non è cambiato lo spirito con cui gli uomini e le donne dell’Ispettorato hanno attuato la loro apprezzata opera”, l’omaggio del Papa.