“Il Polifunzionale della disabilità è una risposta di senso”. Così ha salutato mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, i fedeli e le autorità religiose, civili e militari presenti sabato 26 settembre nella chiesa dei Sacri Cuori a Castrovillari per la santa messa e l’inaugurazione di questa struttura dell’accoglienza, come si legge in un comunicato diffuso stasera dalla Fondazione Casa della misericordia. Per il taglio del nastro è giunto il nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig, che ha presieduto la celebrazione eucaristica. “Lasciamo che sia lo Spirito Santo a rendere fecondi i nostri sforzi, vivere senza frutti è come vivere invano – le parole del nunzio apostolico nella sua omelia -. È con questo spirito che è stato costruito il Polifunzionale della disabilità. Un progetto che deve impegnare la solidarietà di tutti”.
Dopo la messa, i dettagli sul Polifunzionale della disabilità sono stati illustrati da mons. Savino. “Questa struttura non sarà mai un ghetto – ha precisato il presule -. Ma vuole essere una vera casa”. Infatti, il Polifunzionale della disabilità “si presenta come una ‘casa’ – ha precisato mons. Savino – in cui sia possibile un progetto di vita che vada ben al di là della semplice logica delle prestazioni sociali e sanitarie, che spesso rischiano di essere allineate più alle competenze dei professionisti che ai bisogni esistenziali degli ospiti”.
“Questa struttura non nasce per risolvere un problema. I disabili non sono un problema, ma un’opportunità: ci salvano la vita, ci avvicinano a Dio”, ha affermato suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale della Cei per la pastorale delle persone con disabilità.
Il Polifunzionale della disabilità ospiterà due comunità “Dopo di noi” denominate Isacco 1 e Isacco 2; una comunità alloggio per anziani denominata Simeone; un centro diurno per disabili minori denominato Aurora 1. Un centro diurno e residenziale per l’autismo denominato Angeli custodi; un centro diurno per i disturbi del comportamento alimentare denominato Insieme. E, ancora, appartamenti di sostegno-servizio abitativo a bassa soglia assistenziale con l’obiettivo di verificare forme di convivenza con più nuclei familiari, sul tipo della comunità alloggio dapprima diurna e poi residenziale. Un centro di orientamento, un poliambulatorio a indirizzo e sostegno per varie patologie afferenti i destinatari del polifunzionale. Una mensa per i poveri denominata Casa Betania-Madre Teresa di Calcutta.