“Noi crediamo – come afferma Papa Francesco – ad una Europa che sia una famiglia solidale, sussidiaria, rispettosa dei diversi popoli, sapendo che il Vangelo continua ad essere contributo inesauribile per edificare una Civitas terrena che non sia ripiegata e implodente, ma aperta oltre sé stessa, con i piedi sulla terra e lo sguardo nel Cielo”. Questa la visione che l’episcopato europeo ha sul continente e a delinearla è stato il card. Angelo Bagnasco, presidente del Ccee, aprendo questo pomeriggio l’assemblea plenaria dei vescovi europei. Se in un primo momento l’incontro si doveva tenere a Praga dal 25 al 27 settembre, a causa di un peggioramento dei casi Covid in Europa, si sta svolgendo solo via web. All’Europa, Bagnasco dice: “Il Vangelo genera civiltà, cultura, bellezza da duemila anni”. E incalza: la dimensione religiosa dell’essere umano “non è una sovrastruttura culturale o un condizionamento sociale, o una proiezione psichica, o una fuga dalle responsabilità, ma è una dimensione umana strutturale. L’esperienza universale, infatti, testimonia che in ogni tempo e luogo l’uomo tende ad andare oltre sé stesso, verso un ‘dove’ che egli percepisce come “oltre” ma mai come estraneo. La storia conferma che l’umanità da sempre si interroga non solo sul ‘come’ funzionino le cose, ma anche sul ‘perché’ delle cose. Per questo motivo, pensare che la religione sia una questione puramente privata da confinare ai margini della convivenza, sarebbe un errore intellettuale, oppure una forma triste di laicismo senza laicità”.