“Far uscire gli studi su matrimonio e famiglia dall’orto chiuso che li riduce a uno dei tanti capitoli della dottrina e della morale cattolica, per ritrovarne la centralità del ruolo nella società umana e nell’esperienza della fede; pensare a una rinnovata teologia a misura di famiglia, che accogliendo le sollecitazioni di Amoris Laetitia sia capace di intercettare la vita concreta di genitori e figli, ridefinendo anche il profilo della pastorale familiare”. Queste – si legge in un comunicato – le sfide lanciate dal Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia con i corsi dell’anno accademico 2020-2021, che prenderà il via il 5 ottobre e di cui sono ancora aperte le iscrizioni. I corsi si terranno sia in presenza, nel rispetto delle indicazioni e prescrizioni di sicurezza delle autorità competenti, sia attraverso la didattica a distanza e con la possibilità di discussione delle tesi ed esami on-line. L’Istituto rilascia licenza e dottorato sia ad indirizzo teologico-pastorale che antropologico-culturale e consente di personalizzare il proprio piano di studi.
Rimangono inoltre disponibili, per più specifiche destinazioni pastorali e sociali, corsi professionalizzanti di diploma negli ambiti dell’accompagnamento spirituale, del counseling pastorale, della mediazione familiare e simili.
L’Istituto Giovanni Paolo II è stato fondato da papa Wojtyla nel 1981 e riformato nel 2017 da Papa Francesco con la lettera Summa Familae Cura. Gran cancelliere è l’arcivescovo Vincenzo Paglia e preside Pierangelo Sequeri.
Info su corsi e iscrizioni: www.istitutogp2.it