“Purtroppo, i paesi e le istituzioni internazionali stanno anche promuovendo l’aborto come uno dei cosiddetti ‘servizi essenziali’ nella risposta umanitaria”. A denunciarlo è il Papa, che nel videomessaggio inviato all’Onu esclama: “È triste vedere quanto sia diventato semplice e conveniente, per alcuni, negare l’esistenza di vita come soluzione a problemi che possono e devono essere risolti sia per la madre sia per il bambino non nato”. Di qui l’appello alle autorità civili “affinché prestino particolare attenzione ai bambini a cui vengono negati i loro diritti e la loro dignità fondamentali, in particolare il loro diritto alla vita e all’educazione”. “Troppo spesso – deplora ancora Francesco – la famiglia è vittima di colonialismi ideologici che la rendono vulnerabile e finiscono col provocare in molti dei suoi membri, specialmente nei più indifesi – bambini e anziani – un senso di sradicamento e di orfanità. La disintegrazione della famiglia riecheggia nella frammentazione sociale che impedisce l’impegno per affrontare nemici comuni”. Nell’anno in cui si celebra il 25.mo anniversario della Conferenza di Pechino del 1995, il Papa rinnova la sua vicinanza alle donne, auspicando maggior impegno nella lotta contro violenza e sfruttamento, “pratiche perverse che denigrano non solo la donna ma tutta l’umanità che, con il suo silenzio e la mancanza di azioni concrete, diventa complice”.