L’italia è al decimo posto per la quantità di ricerca compiuta sulla intelligenza artificiale nel mondo. Ma guardando all’impatto degli studi compiuti, il nostro Paese sale addirittura al quinto posto. Un bagaglio di conoscenze che va valorizzato secondo Marco Conti, direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica (Iit) del Centro nazionale delle ricerche (Cnr), dove “è stato creato un comitato di indirizzo che coinvolge tutte le discipline per definire un dottorato nazionale sulla intelligenza artificiale per superare la frammentazione ed arrivare alla trasformazione digitale del Paese. Una formazione orizzontale che preveda matematica ma anche le materie umanistiche”. Per il dottorato nazionale è stato previsto un finanziamento di 11 milioni di euro per le prime 100 borse di studio. “L’idea di base – aggiunge – non è solo fornire le competenze sugli strumenti ma anche trasmettere una formazione utile a pensare una intelligenza artificiale a beneficio della persona umana e della società”. Per il direttore dell’Iit del Cnr, nel futuro “uno degli obiettivi è creare una intelligenza artificiale sia spiegabile, perché è importante che un medico capisca perché il sistema propone una certa terapia invece di un’altra, affidabile e trasparente. L’obiettivo è rafforzare le capacità dell’uomo, sviluppare una intelligenza artificiale che possa dialogare con le persone e integrarsi con esse e in generale si complementi con l’essere umano”.