“Ogni casa può essere un casinò nell’area metropolitana di Buenos Aires”. Lo afferma l’arcivescovo di Buenos Aires e primate dell’Argentina, card. Mario Aurelio Poli, insieme ai suoi vescovi ausiliari in una lettera che contesta il disegno di legge per la regolamentazione del gioco d’azzardo online, che sarà discusso dalla Legislatura di Buenos Aires, l’organo legislativo dell’area metropolitana. La nota fa un elenco di situazioni di grande urgenza che sta vivendo l’area della capitale: “le conseguenze della pandemia, con le sue conseguenze di malattia e morte, con agenti sanitari esausti e travolti da casi di contagio, senza ancora vedere l’orizzonte della sua estensione, per gran parte dell’anno il sistema educativo è entrato in una pausa forzata”, con risultati ancora da valutare; “i tassi di povertà sono aumentati in modo allarmante e le famiglie della classe media e bassa frequentano le mense solidali per mangiare”; l’economia è in un momento di grande fragilità, con la prospettiva della perdita di migliaia di posti di lavoro”. Ebbene, in un contesto come questo, riflettono i vescovi, “la Legislatura di Buenos Aires si occuperà di due progetti di legge: uno, per anticipare la regolamentazione del gioco d’azzardo online e la sua pubblicità; e l’altro, paradossalmente, con intenzioni preventive, per assistere le dipendenze compulsive dei giocatori (gioco d’azzardo) e le sue drammatiche conseguenze per la famiglia, la società e la vita delle vittime che soffrono di questo flagello. Una legge promuove il gioco d’azzardo legale come vantaggio e l’altra cerca di prevenire e assistere coloro che ne vengono coinvolti. Non c’è una certa perversione in questo sistema di legiferare?”.