“La cosiddetta ‘inaugurazione’ del 23 settembre 2020 e il nuovo mandato rivendicato da Aleksandr Lukashenko mancano di legittimità democratica”. In una dichiarazione l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell, ribadisce di non riconoscere i risultati delle elezioni del 9 agosto e quindi nemmeno l’atto che si è svolto ieri a Minsk, lontano dai riflettori che invece erano puntati sulle piazze ancora piene di persone che manifestavano pacificamente. “I cittadini bielorussi meritano il diritto di essere rappresentati da coloro che scelgono liberamente attraverso nuove elezioni inclusive, trasparenti e credibili”, scrive Borrell, che si dice “colpito e commosso dal coraggio del popolo bielorusso che continua a manifestare pacificamente per la democrazia e per i suoi diritti fondamentali nonostante la brutale repressione delle autorità bielorusse”. A loro esprime solidarietà e sostegno nella loro richiesta di avere “nuove elezioni libere ed eque”. Alle autorità invece l’alto rappresentante chiede di astenersi “da qualsiasi ulteriore repressione e violenza diretta contro il popolo bielorusso” e di rilasciare “immediatamente e incondizionatamente tutti i detenuti, compresi i prigionieri politici”. La strada per uscire dalla crisi può solo essere “un dialogo nazionale inclusivo e una risposta positiva alle richieste del popolo bielorusso di nuove elezioni democratiche”.