“Gli sfollati interni possono essere una forza positiva di cambiamento” e “tutti gli attori della Chiesa dovrebbero lavorare insieme e condividere gli stessi obiettivi” nei loro confronti: è l’auspicio espresso oggi dal cardinale Michael Czerny, sotto-segretario della Sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, durante un evento organizzato da Jesuit refugee service e Uisg (Unione italiana superiori generali), in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che ricorre il 27 settembre. “Organizzazioni cattoliche come il Jrs e molte congregazioni religiose stanno lavorando con le Chiese locali al servizio degli sfollati interni – ha ricordato il card. Czerny –. La vostra vicinanza può promuovere un ascolto più attento ai bisogni, alle speranze e alle aspirazioni degli sfollati. Può anche stimolare la partecipazione degli sfollati interni di ogni estrazione sociale e capacità nelle decisioni che li riguardano, nelle lingue e nelle modalità che comprendono”. Il cardinale esorta ad includere gli sfollati interni nella “progettazione e fornitura di risposte di protezione e assistenza; nella pianificazione e implementazione di soluzioni che li riguardano; e nello sviluppo di leggi, politiche e strategie”. Il card. Czerny ha ricordato poi il “notevole grado di speranza, resilienza e forza” degli sfollati interni: “La determinazione, le abilità e le capacità con cui ricostruiscono le loro vite possono contribuire in modo sostanziale a migliorare le società” di accoglienza.